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Veneto d’acque: un paradiso terrestre

Quando gli antichi Heneti arrivarono dalla Turchia nelle pianure del Veneto ben 800 anni prima di Cristo, si trovarono di fronte ad un vero e proprio paradiso terrestre dove scorrevano acque abbondanti e pulite, ricoperto da foreste vastissime, ricco di pascoli e di selvaggina. Questo accadeva grazie alla morfologia alluvionale della pianura, formata e solcata da fiumi di origine alpina. Nel paradiso terrestre decisero quindi di stanziarsi, creando un’economia florida, diventando famosi per l’allevamento di cavalli e prendendo la denominazione di “Veneti”. La loro è stata solo la prima di tante economie che sono fiorite nei secoli grazie al potere dei fiumi veneti, perché in passato, come sostenevano gli antichi romani, essere padroni delle vie d’acqua significava essere padroni del mondo. Vi furono poi i Romani, gli Unni, gli Ostrogoti, i Visigoti, i Bizantini e infine la Repubblica di Venezia, la cui impronta sulla struttura delle vie d’acqua Venete è ancora oggi visibile.

Sulle rotte degli antichi

Nei tempi antichi chiunque decidesse di far sorgere una civiltà nei pressi di un fiume sembra godesse poi di una buona dose di fortuna. Il Tigri e l’Eufrate, il Nilo, o il Tevere, hanno sicuramente una grande storia da raccontare. Questo avveniva perché i fiumi assicuravano il sostentamento dell’agricoltura e dell’allevamento, oltre a identificarsi come vie di comunicazione primarie e insuperabili strumenti di difesa. Nei secoli le vie d’acqua sono diventate poi una risorsa strategica per il commercio, disegnando con il loro corso una fitta rete di interscambi e rotte commerciali su tutto il mondo allora conosciuto. Un altro importante vantaggio offerto dalle vie navigabili è stato quello di costituire delle vere e proprie tratte per il trasporto di persone: ai tempi dell’invenzione del motore a vapore, nel 1820 il piroscafo “Eridano” cominciava un regolare servizio di navigazione lungo la tratta Pavia-Venezia, mentre il “Maria Luigia” inaugurava poco dopo quella Piacenza-Venezia. Nel corso del tempo queste vie sono state lentamente abbandonate, alle leggere chiatte fluviali sono succedute le enormi navi mercantili che solcano gli oceani in qualunque stagione cariche di variopinti container, i buoi e gli asini sono stati sostituiti da Tir e furgoni. Oggi quelle vie d’acqua si trovano immerse nel silenzio, nelle oasi naturalistiche; libere dal passaggio commerciale, divengono degli entusiasmanti strumenti di esplorazione per il turista curioso e anticonformista. Una miniera di esperienze, spesso l’unico modo per godere di panorami mozzafiato, o per raggiungere luoghi ameni. Combinando il relax di un viaggio “slow”, con il brivido di un’avventura fuori dal comune, il turismo fluviale è la scelta che vorrai fare per un viaggio a stretto contatto con le meraviglie naturali, culturali ed enogastronomiche della regione.

Salpa per un viaggio con mille emozioni e nessun limite.
La tua prossima avventura è in arrivo!

Chi è appena tornato dice...

Claudia Zarabara
Claudia Zarabara
2022-08-29
consiglia
SIle, Caorle, Riviera Berica, Riviera del Brenta, Riviera Euganea...e ancora Venezia, Chioggia, Padova, Vicenza, il Delta del Po, la Laguna Veneta...insomma, un'offerta davvero ampia per gli amanti dei viaggi #slow!
Rudy Toninato
Rudy Toninato
2022-05-15
consiglia
Per Vedere, Vivere e Apprezzare il Veneto con Slow Flow V.W.E. è in assoluto il modo migliore. Oltre 20 operatori turistici che insieme si sono uniti per dare il meglio del territorio. Le vie d'acqua ed il turismo lento sono gli elementi trainanti di questo importantissimo progetto turistico. Affidatevi con fiducia a questo gruppo, sarà un vero piacere dimostrarvi quanto "siamo navigati"!
Claudia Baldin
Claudia Baldin
2022-05-13
consiglia
Consiglio di provare tutte le esperienze di navigazione fluviale perché sono legate a territori tutti diversi. Ma le aziende coinvolte sono tutte utilmente professionali e simpatiche!